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Domande al docente
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Introduzione all'Epistemologia del Pensiero Spagirico e Alchemico.
Logica e Analogia.
Il Pensiero Non-Aristotelico.
L'Analogia come Pensiero Pluridimensionale e come "Identità Occulta".
Molto spesso noi non comprendiamo gli scritti alchemici e geroglifici
perché essi sono completamente estranei ai nostri circuiti cerebrali.
Dopo Aristotele il dualismo comincia ad insinuarsi nelle nostre menti (e la psora nelle nostre anime).
2a cinque premesse epistemologiche
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La prima caratteristica da considerare nel nostro sistema di pensiero logico è
la movenza binaria di "induzione" e "deduzione" con conseguente smarrimento
della terza dimensione del pensiero: l'analogia,
ovvero il pensiero per identità occulte
(sulle identità occulte vedremo alla fine del paragrafo una definizione possibile),
il collegare per archetipi. Qui la teoria dei simili1 è ovviamente inclusa nel sistema di pensiero.
(Paracelso "scritti magici e alchemici" pag. 80, 81 ed. Phoenix:
"... hanno grande affinità con il corpo umano, e possono agire efficacemente su di esso.
Infatti, come l'uomo, sono costituiti da Solfo, Mercurio e Sale occulti.
Applicare il Simile al Simile , ecco il grande secreto della medicina,
ecco l'Arcano.").
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Il dualismo continua all'interno dei nostri sistemi di pensiero nell'individuazione
di una certa identità: "io" che esiste in quanto esiste "non-io".
Esiste dunque quello che sono io e "l'altro da me". Come conseguenza catastrofica
di questo modo di pensare portiamo spesso l'esempio del fiume2. Amare in alchimia non è un semplice
sentimentalismo (vedi anche Hahnemann "Organon" par. 1563).
La separazione dal mondo impedisce di amare mentre nel pensiero analogico l'amore è il motore del sistema.
Questo perché io amo veramente quando l'altro da me non esiste nel mio immaginario conscio
e nel subcosciente, quando "l'altro" non è più "altro da me",
quando l'altro è me, allora posso solo amarlo. Prima dell'ingresso nell'età dei pesci
non era necessario il messaggio "ama il prossimo tuo come te stesso" perché questo concetto
era già parte integrante del modello di pensiero corrente.
O comunque non era così chiaro e netto il confine tra io e non-io.
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Segue ancora l'identificazione di due realtà separate: psiche e soma.
Il soma (per parlare in termini paracelsiani) "dato in pasto ai medici" e la psiche,
ai preti prima e agli psicologi poi. Si giunge così ad identificarsi in ciò che si vede e,
per conseguenza, a vedere le cause di ogni cosa nella materia, fino ad arrivare alla "stoffa di malattia".
(Hahnemann, Organon, introduzione paragrafo 20:
"Ma poi a che tutte queste prove? Quanto spesso una parola offensiva, una pericolosa febbre biliare,
una superstiziosa profezia di morte, un morire al tempo previsto, e un'improvvisa notizia triste
o estremamente lieta non è già riuscita ad ottenere la morte repentina?
Dov'è qui la materiale "stoffa di malattia" che dovrebbe essere passata in
carne e ossa nel corpo, aver generato e sostentato la malattia, e senza la cui materiale
astrazione ed asportazione non esser possibile alcuna cura radicale?"). La "psicosomatica sta
lavorando alacremente alla riscoperta della magnifica unità tra mente e corpo e corrispondenza
tra le varie parti della psiche rispetto al soma. Psiche e Soma non sono due entità
ma sono due aspetti
della stessa cosa. Questo è il pensiero alchemico che non vede una causa psichica
ad un disturbo somatico ma un disturbo dell'anima che si può esprimere a vari livelli e
spesso contemporaneamente su più livelli. Per Paracelso, come vedremo, esiste una sola ed unica
"causa di malattia" incomprensibile alla mente degli uomini comuni e suddivide
le cause di malattia in cinque, parcellizzando la realtà per essere compreso dai più.
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Aristotele dà come assioma l'esistenza di uno spazio vuoto
e assoluto.
Maxwell lo rende un campo, (un pieno, pieno di pieni) e Lagrange lo rende relativo
attraverso il calcolo differenziale.
La nostra educazione in proposito si dovrebbe aggiornare per non incorrere nei problemi derivanti
dall'inversione delle astrazioni di primo e secondo grado4
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Infine il tempo è reso relativo dalle ultime scoperte in campo matematico.
Vedi per esempio "La suprema armonia dell'universo" di Roxas ed. Kemi.
L'alchimista vede i tempi come una serie di cicli che si aprono e si chiudono.
(Teoria delle quattro età.) I cicli astronomici o astrologici in antichità
erano tenuti in considerazione in modo ampio. Del resto Paracelso dice a pag. 93 del libro citato prima:
"Essi avrebbero trovato più rapidamente il tesoro del Leone rosso,
se avessero conosciuto i rapporti dell'astronomia e dell'alchimia."
Il tempo è un'entità che è solo misurabile per cicli.
In questo caso si intende proprio che quando andiamo a dormire ogni notte moriamo
e ogni mattina rinasciamo ad una nuova vita. Si chiude un ciclo e se ne apre uno nuovo.
Nel momento in cui ci addormentiamo moriamo allo stato di veglia e rinasciamo allo stato di sonno.
E' un ciclo che si chiude e si riapre. E' completamente una nuova cosa.
Questo è il concetto alchemico, dove tutti i cicli sono eternamente presenti.
E' un concetto un po' difficile che cercheremo di dipanare man mano.
Il mese lunare le settimane, gli anni, i cicli di anni solari o siderali, ecc.
sono solo diversi modi di misurare una stessa cosa.
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Note
1 Domanda: Esisteva secondo Lei la teoria dei "Simili" prima di Hahnemann?
Se io studio bene la medicina di qualunque estrazione etnica vedrò che in antichità la medicina era quella
del simile. Ci sono pochi e piccoli testi di alchimia cinese e non vi è una differenza sostanziale.
Se voi andate a studiare la medicina Ayurvedica e giungete al Rasashastra vedrete agire
quello che fanno i nostri alchimisti: rendere i metalli assimilabili, ecc,
lavorare le piante secondo i metodi spagirici. La medicina Tibetana non sembra discostarsi, ecc.
Questo ci dice che il concetto di andare contro una patologia, non solo non appartiene alla tradizione.
L'idea che un agente esterno si è impossessato del tuo sistema e io lo devo uccidere e
buttar fuori dal tuo corpo, lo devo eliminare o sopprimere è un concetto posteriore, è un concetto
che viene dopo Aristotele. Quando ci si separa. Io sono io e tu sei "l'altro da me"
ed ecco che la malattia può essere qualcosa che è altro da me.
Concetto che è anti-Spagirico. Perché non esiste in Spagirica, un Altro-da-me.
2 Esempio del fiume: pensando che il fiume sia "altro da me" l'umanità
si è sentita in diritto di inquinarlo e fino a quando quelle impurità non sono
tornate sulla testa degli uomini sotto forma di piogge acide, ecc.,
l'umanità non si è accorta che il fiume era una delle parti di quell'essere in cui dimoriamo tutti.
3 Dove il "sentimentalismo" eccessivo o passione
può addirittura essere ostacolo alla guarigione omeopatica.
4 Vedi "Science and Sanity" di Alfred Korzybsky (1933),
La letteratura di PNL e il corso di alchimia - Kemi - Milano de dottor A. Angelini.
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