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1E Teoria di Laboratorio: Modalità.L'alchimista utilizza una strumentazione molto povera in termini economici che deve svilupparsi fino ai "Veltri" di Giordano Bruno. Ci riferiamo ovviamente ai sensi e al corpo fisico, emotivo, sentimentale, immaginativo, razionale e mentale in generale, che devono partecipare completamente alla raccolta e alla lavorazione della materia prima. Per la raccolta delle piante, in genere, non serve alcuna strumentazione. Le mani nude (ed eventualmente un'unghia di pollice appositamente cresciuta) sono sufficienti e necessarie. Sono necessarie anche la vista, l'olfatto, spesso il gusto. I corpi e i sensi sono impegnati e incorniciati nella colonna sonora della Natura che si esprime attraverso fruscii, scrosciare di ruscelletti, cinguettii, ecc. Per l'alchimista il problema che la plastica o il ferro inquinano il raccolto non esiste perché egli usa le mani nude anche con le piante spinose. Talvolta è necessario anche qualche attrezzo da giardino. Il suo sentimento, univocamente con l'immaginazione, l'attenzione, è rivolto a ciò che sta facendo di momento in momento, senza indugio su sé stesso o sulle cose, senza gioia e senza dolore, per Fare. Così la parola sacrificio prende il suo significato etimologico di sacrum facere. Ovviamente non possiamo in questa breve relazione soffermarci sui mille metodi, rituali, purificazioni, ecc., che ogni individuo mette in atto secondo i casi, i tempi e i luoghi. Se lo stato d'animo dell'operatore e/o quello del luogo (meteorologia - inquinamento - mercurio celeste) non sono quelli sperati, l'operazione deve tassativamente essere rimandata.C'è un'altra cosa fondamentale. Come sappiamo l'acqua possiede una memoria e se in una bottiglia d'acqua viene clusterizzata una delle frequenze delle emissioni di una persone anche involontariamente (parole, soffi, ecc.), potremmo teoricamente influenzare una pianta che stiamo andando a raccogliere e un prodotto che si stia preparando. Io in quel momento bisognerebbe essere nel miglior stato possibile. In stato di INNOCUITÀ Essa termina dicendo: "L'innocuità rende cauti nel giudizio, reticenti nel parlare, capaci di frenare le azioni impulsive e sopprime la tendenza alla critica." E per essere veramente innocui non si può essere arrabbiati, non bisogna avere pensieri come "guarda che bello adesso vado a raccogliere quello per fare un prodotto potentissimo". Torna all'indice della seconda lezione Vai alla pagina successiva |