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1A Teoria di Laboratorio: Modalità Operative Alchemiche.Quando andremo ad analizzare le piante nella loro segnatura ci accorgeremo che ogni pianta ha una segnatura, e ci accorgeremo che le piante "segnate" dall'archetipo Marte hanno più o meno determinate azioni. Quando noi volessimo però trovare quali sono le proprietà di Marte allora avremo maggiori difficoltà. O se vogliamo dire le piante marziane vanno bene per l'apparato tiroideo diremo una verità limitata. Ogni volta che usciamo dal simbolo puro ed entriamo nei fatti materiali (appartenenti alla manifestazione) di questo o quell'archetipo perdiamo la possibilità di spaziare enormemente tra gli oggetti dissimili ma analogici che ci offre il rimanere legati al mondo analogico. Cioè ogni volta che si cerca di identificare in un fatto fisico un fatto spirituale si limita enormemente la portata del proprio processo di pensiero.Se noi invece conoscessimo la medicina energetica di ogni gruppo etnico (etnomedicina comparata) nella sua vera essenza ci accorgeremmo che si basa su una forma di pensiero analogica perché poggia tutta la sua struttura su un fatti simbolici (archetipi) connessi al piano energetico e sul pensiero prelogico proprio della civiltà Cinese come di quella Vedanta, Egizia, ecc. Se andiamo vedere oggi, il meridiano è stato tradotto con il nome dell'organo, ma il nome del meridiano è un ideogramma, del tutto assimilabile ad un geroglifico. Quindi è un fatto simbolico e non logico1. Purtroppo oggi questo è un modo di pensare che è talmente diverso nelle radici, da quello logico e razionale, che storicamente, alla lunga, non si riesce più a trovare una relazione tra i due mondi. Anche se guardiamo l'alchimia con questi occhi che la nostra cultura ci ha lasciato come "effetti collaterali" di una civiltà in progressiva catabasi. Per affrontare operazioni e testi Alchemici dobbiamo necessariamente portarci su una forma di pensiero che esca da questo concetto binario, da questa logica razionale e soprattutto dai nostri preconcetti. Che sono spesso causate dalle anteposizioni delle astrazioni di secondo grado a quelle di primo grado, i valori profondi che creano i presupposti per la modalità di pensiero e per il modo di agire2. Come vedremo dopo durante le ore del giorno si succedono tutti gli archetipi, ovvero tutte le Frequenze Archetipali. Ogni giorno della settimana è dedicato ad un archetipo e così anche ogni momento stagionale e ogni fase lunare. Se si vuole potenziare un determinato archetipo si dovrà cogliere quando questo è massimamente disponibile secondo quelle che vengono chiamate "le Variazioni del Mercurio Celeste". La lavorazione va fatta a pianta fresca quindi bisogna stabilire il momento per raccoglierla e il momento non è mai il tempo balsamico nel senso "erboristico" del termine. Il principio attivo poco importa di fronte alla segnatura. Quindi il momento della raccolta non è mai il momento in cui si trova la massima concentrazione di questo o quel componente chimico (come poi specificheremo meglio), ma si vuole andare a cogliere la tipologia Archetipa nella sua massima espressione. E non è detto che gli oli essenziali siano nella loro massima concentrazione. Vedi per esempio della presenza di bioflavonoidi (anziché di olio essenziale) nell'arancio amaro e la loro utilità nelle angiopatie (torneremo sull'argomento). Anzi può essere un momento in cui ce ne è un contenuto intermedio. Come abbiamo avuto modo di ripetere spesso, l'alchimista segue il metodo analogico (o di identità occulta, appartenenza allo stesso archetipo, la segnatura) e astrologico-astronomico. A tutt'oggi pensiamo che questo termine derivi da astro e nomia o loghia ma esso potrebbe anche derivare da "a" (alfa privativo) e "stereon" indicando così lo studio dell'occulto o del non fermo. Il vecchio metodo spagirico vuole estrarre la vitalità della pianta (gli archetipi che sottostanno alla sua formazione) mentre l'energia si manifesta allo stato nascente (con forza crescente). Nel momento in cui, per esempio, gli oli essenziali si stanno formando e l'attività dell'energia vitale sta ancora lavorando per continuarne la produzione (e non quando tutti gli oli essenziali si sono ormai formati e la forza vitale ha smesso di essere attiva). Lo stesso avviene per la fase lunare. Quando la luna è piena sta già calando; questo sul piano spirituale vale anche se la materia reagisce con i suoi tempi e, per esempio, tra il passaggio della luna al meridiano e l'effetto della marea c'è un certo ritardo. Per raccogliere una pianta enfatizzando la funzione sottile il momento migliore della giornata dedicata all'archetipo (se è interessato Giove si raccoglierà di giovedì) è quando l'archetipo governa l'ora della giornata. Questi sette Archetipi si succedono nell'arco di 12 ore in modo che l'Archetipo del giorno noi lo troviamo due volte: nella 1° e nell'8° ora del giorno. La prima considerazione è che nella prima ora del giorno si raccoglierà la pianta con la sua rugiada mentre nell'ottava ora del giorno non più, sarà più secca ed evidentemente più adatta ad una estrazione in olio che ad una fermentazione. Ora, se la rugiada ha una sua importanza nel preparato che alla fine andremo a lavorare, raccoglieremo la pianta nella prima ora del giorno, quando il primo raggio di Sole tocca quel punto del terreno dove andremo a raccogliere. Se la rugiada non interessa dovremo coglierla nell'ottava ora e allora faremo un piccolo calcolo come vedremo nel paragrafo dedicato. Ricordiamo che:
Note 1 Domanda: non riesco a capire la differenza tra l'atteggiamento logico e analogico, mi sembra un sofisma inutile. Nel mondo Orientale il sistema analogico di pensiero è più vivo che in Occidente, tanto che ai cinesi (per fortuna) nemmeno adesso sono riusciti a fargli entrare nel cervello la logica binaria aristotelica. Faccio un esempio classico che faceva Arardo Spreti, un maestro di teatro di Milano, per far capire il pensiero cinese: se voi andate in giro per Parigi con un cinese, e ad un certo punto vedete un semaforo abbattuto cosa dite e cosa pensate? Probabilmente: "C'è stato un incidente". Se vediamo un effetto subito cerchiamo la causa. Il cinese cosa direbbe? Probabilmente direbbe così: "Guarda un po' in una città tutta diritta una cosa storta". Un altro esempio potrebbe essere: un incidente per strada, un occidentale scende dalla macchina e dato che è colpa sua secondo le regole del codice stradale, dice all'altra persona coinvolta: "mi spiace le sono venuto addosso perché mi sono distratto un attimo" ":è successa una cosa che mi ha distratto e l'ho tamponata" (causa-effetto). Il cinese direbbe che è successo perché una serie di fattori apparentemente non connessi tra loro lo ha condotto a trovarsi in questa situazione; poi chiederebbe all'altra persona coinvolta cosa ha fatto sì che fosse altrettanto analogicamente affine al caso da essere presente sincronisticamente in quel posto in quel momento. Se rispondessi al mio interlocutore alla maniera cinese dopo un incidente a Milano o mi prende per matto, o per superstizioso o mi prende a calci. Tutto perché i suoi preconcetti non gli permettono di pensarla diversamente. 2 Domanda: Che cosa è l'astrazione di primo grado? Se io considero una sensazione (astrazione di primo grado) nel momento in cui la percepisco diviene un'astrazione di secondo grado. Io vedo il libro e nel momento in cui lo vedo si fissa nella retina e quello che vedo è un'astrazione di primo grado la cui caratteristica è di essere mobile, perché la realtà materiale non si può mai fermare. Quello che c'è nella retina dentro di me non è il libro è già un'astrazione. È però un'astrazione di primo grado (ovvero una sensazione primaria che fino a quando non viene fermata per essere afferrata dalla mente svolge solo la sua funzione di connessione con il "mondo" (Mercurio) attraverso gli organi sensoriali). Questa è diversa da un'astrazione mentale dove io penso il libro. O addirittura lo valuto. Ci ragiono sopra. Cerebralizzo! Mentre un'astrazione di primo grado segue i cambiamenti della materia e della realtà, le astrazioni di secondo grado hanno bisogno che ci si fermi per formarsi. Se io fisso la percezione nel momento in cui mi arriva una sensazione perdo quello che viene prima e dopo. Invece nell'astrazione di secondo grado io per fare una valutazione di quanto può pesare questo libro senza tirarlo su devo fermarmi un attimo a pensare e in quel momento non posso percepire. Sollevandolo e valutando con i sensi io lo valuto in modo diretto, non astraggo ulteriormente. In questo momento io valuto quanto pesa. Ma se io voglio valutarlo ad occhio, ci devo ragionare. Cioè devo riflettere sulle sensazioni che ho avuto. Se questa riflessione la antepongo alla percezione (magari perché so che un libro di quelle dimensioni pesa più o meno così) non percepirò la realtà per quello che è. E allora ecco il danno che hanno fatto i postaristotelici (perché ricordiamoci che Aristotele li ha dati come assiomi e non come leggi su cui fondare una intera civiltà) dicendo che lo spazio è vuoto ed è assoluto. Che il tempo è continuo. Che un secondo è uguale all'altro. In realtà sappiamo oggi che non è così. E' un fatto relativo ai fenomeni. Questo anche la nostra fisica lo ha dimostrato, dove spazio e tempo, sono fatti che sono strettamente legati e connessi al fenomeno che si sta osservando. Quindi non c'è un tempo assoluto. Un passato, un presente, un futuro. Non c'è uno spazio assoluto dove noi possiamo roteare i piani e collocare i nostri oggetti. Esistono dei campi che sono dei pieni, pieni di pieno. Perché sono pieni di correnti elettromagnetiche e altre cose ... Torna all'indice della seconda lezione Vai alla pagina successiva |